“Viviamo in un’epoca paradossale. Sulle reti si predicano le virtù della sicurezza psicologica, ma allo stesso tempo la paura sembra avvolgerci con il suo tetro mantello: la guerra è alle porte, istituzioni secolari stanno scomparendo e un senso di precarietà sta prendendo piede. Nelle aziende si parla di benevolenza, di felicità sul lavoro e di comunicazione, ma mai come oggi ci sono state così tante tensioni, così tante sofferenze e così tante rotture. Per quanto riguarda la disoccupazione, la piena occupazione non è mai stata così radicata in Svizzera, ma allo stesso tempo un numero crescente di lavoratori sogna di cambiare la propria vita per cambiare il mondo. Che angoscia e che sconvolgimento! In questi tempi turbolenti, la nostra breve storia deve essere ricordata con urgenza….”. (articolo in francese)